Differenza tra ping e jitter

Hai sentito parlare di ping o di jitter ma non hai idea di cosa vogliano dire questi termini? Eccoti allora spiegata la differenza tra ping e jitter.

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Differenza tra ping e jitter

Sia il ping che il jitter sono sinonimo della qualità di una determinata connessione ad Internet e più basso è il loro valore migliore sarà la connessione in questione. Ma perché è così importante avere dei valori bassi sia per il ping che per il jitter? Quando un sito come, ad esempio, Amazon viene caricato nel browser di un client, i dati inviati dal server non devono arrivare necessariamente in un ordine specifico, proprio come quando si fa un puzzle: non importa quale pezzo si mette per primo e quale si mette per ultimo, l’importante è mettere tutti i pezzi insieme per ottenere l’immagine finale.

In questo caso, quindi, sia il valore del ping che quello del jitter non sono molto rilevanti. Se ambedue hanno un valore alto potranno, al massimo, rallentare il caricamento della pagina, ma alla fine la pagina desiderata verrà comunque visualizzata sullo schermo. Eventuali dati mancanti potranno infatti essere recuperati dal server dopo averli inviati in un secondo momento.

Quando però si verificano delle comunicazioni audio e/o video in diretta, come avviene ad esempio con una telefonata via VoIP o giocando online ad un videogioco, il ping e il jitter rivestono un ruolo fondamentale. In questi casi i dati inviati dal server devono arrivare per forza in un ordine preciso altrimenti, se qualche dato dovesse arrivare in ritardo – a causa di valori troppo elevati del ping e/o del jitter –, questi non potranno più essere utilizzati.

Tutto ciò, in pratica, si traduce in scenari poco piacevoli manifestando problemi quali interruzioni di audio e/o video durante una telefonata via VoIP o fastidiosi lag mentre si gioca online.

Che cos’è il ping?

Il ping (termine che deriva dall’acronimo inglese di packet Internet groper, letteralmente raggruppatore di pacchetti Internet) è un’utilità software di amministrazione usata per testare la raggiungibilità di un host su una rete informatica che utilizza il protocollo IP. L’origine del nome viene attribuita alla similitudine esistente tra il funzionamento del ping e il funzionamento di un sonar marino il quale, per rilevare gli oggetti che si trovano sott’acqua, invia degli impulsi sonori ascoltandone poi l’eco di ritorno.

Il ping misura il round trip time (si pronuncia ràund trip tàim) dei messaggi inviati dall’host di origine ad un computer di destinazione. In altre parole, il ping serve per misurare il tempo in millisecondi impiegato da uno o più pacchetti ICMP nel raggiungere un certo dispositivo di rete e nel ritornare indietro all’origine.

Ad esempio, un ping di 100 ms (ossia di 0,1 secondi) indica che per raggiungere una determinata destinazione ci sono voluti 50 ms e che, per ritornare indietro all’origine, ci sono voluti altri 50 ms. Il ping, normalmente, riporta eventuali errori, la perdita di pacchetti, e un riepilogo statistico dei risultati compresi – in genere – il minimo, il massimo, i tempi medi di andata e ritorno, oltre alla deviazione standard della media.

Il ping, dunque, non dipende dalla velocità di download e upload della propria connessione ad Internet ma, piuttosto, dalla tipologia di connessione impiegata (cioè se si tratta di ADSL, fibra ottica o 3G/4G/5G, ad esempio) e permette soltanto di verificare l’esistenza o la raggiungibilità di un altro computer misurando la latenza delle trasmissioni nella rete considerata. In generale, un valore accettabile del ping è inferiore ai 60 ms.

Che cos’è il jitter?

In una rete informatica, il jitter (si pronuncia gìtter) indica la variazione statistica in millisecondi del ritardo di ricezione dei pacchetti trasmessi. In poche parole, il jitter non indica altro che la variazione del ping e, in sostanza, può essere visivamente rappresentato come la distanza presente tra i vari pacchetti che vengono inviati da una fonte a una destinazione.

Ad esempio, se ogni pacchetto inviato da un punto A a un punto B impiega la stessa quantità di tempo per spostarsi, allora in questo caso non ci sarà alcun jitter. Tuttavia, se i tempi di consegna dei pacchetti inviati dal punto A al punto B sono incoerenti, allora in quest’altro caso ci sarà un certo jitter. A prescindere dalla rete impiegata, un jitter inferiore ai 30 ms viene comunque considerato un valore accettabile.

Conclusioni

Dunque il ping è uno strumento software usato per misurare il tempo in millisecondi impiegato da uno o più pacchetti di dati nel raggiungere un certo dispositivo di rete e nel ritornare indietro all’origine mentre il jitter, invece, non rappresenta altro che la variazione del ping.

Arrivati comunque a questo punto dovresti aver finalmente capito qual è la differenza tra ping e jitter.